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PREVENZIONE GASTROENTEROLOGICA

Malattie dell’apparato gastroenterico: attenzione all’alimentazione e dopo i 50 anni è raccomandato uno screening completo.

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Malattie dell’apparato gastroenterico, Dott. Colla: «Attenzione all’alimentazione»

Dopo i cinquant’anni è consigliato uno screening

Molteplici malattie riguardando l’apparato gastroenterico e non solo quelle neoplastiche. Fra queste ultime il carcinoma del colon, neoplasia in aumento anche per le mutate abitudini alimentari. Siamo quello che mangiamo, è proprio il caso di dire e il dottor Giancarlo Colla, specialista in gastroenterologia, chiarisce che:
«Ci sono nemici gravi del corpo umano e in particolare del tratto gastroenterico. Sono l’alcool, i grassi, lo zucchero e il sale. L’alimentazione ha una forte incidenza sulle malattie. Sarebbe bene mangiare poca carne, in particolare in età adulta, quando non abbiamo così bisogno di proteine, evitare il maiale e ovviamente i salumi, mangiare molta verdura e frutta e aumentare il consumo di legumi e pesce». In ogni caso l’età e la familiarità con certe patologie sono due componenti che dovrebbero far scattare un campanellino d’allarme: «In presenza di familiarità per certe malattie è bene fare controlli regolari, soprattutto dopo i 50 anni».

Vi sono poi malattie infiammatorie croniche dell’intestino, il morbo di Crohn e la colite ulcerosa: «Sono due patologie distinte ma che hanno alcuni punti in comune soprattutto una una base autoimmune su cui s’innestano diversi altri fattori – spiega Colla. Sono in aumento, forse anche perché c’è più accuratezza nella diagnosi, grazie alle tecnologie più sofisticate. Quando sono presenti sintomi quali diarrea, sangue nelle feci, mancanza di appetito e calo di peso, anemia, è bene approfondire con indagini, oggi gli strumenti che abbiamo a disposizione quali l’ecografia, la Tac, la risonanza e l’endoscopia ci premettono di fare diagnosi precise e quindi d’intervenire tempestivamente con le cure più adeguate».

Non vanno dimenticate le neoplasie dell’esofago e del pancreas anche se meno frequenti, alla cui base vi è l’abuso di alcol e fumo o dello stomaco, influenzate dalla presenza dell’helicobacter pylori che da origine a un’infiammazione cronica che può, in alcuni casi, evolvere nel tempo in tumore.
«Altre cause sono legate come dicevamo prima all’alimentazione – spiega Colla -. In Giappone ad esempio dove si fa largo uso di pesce affumicatosi riscontra un’incidenza elevata il cancro allo stomaco, se trapiantiamo campioni di popolazione giapponese in altra nazione il consumo di cibi affumicati non è così largamente diffuso, l’incidenza non sarà più così elevata ma sarà uguale a quella della popolazione autoctona. Questo conferma la stretta correlazione tra l’ambiente in cui viviamo e le malattie che possono colpirci».

Per quanto riguarda il fegato una delle patologie più diffuse è la calcolosi della colicisti, ma non vanno dimenticati i tumori e la cirrosi epatica. L’abuso di alcool è il principale fattore che porta prima alla fibrosi, poi alla steatosi (fegato grasso) e infine alla cirrosi, malattia che fa molte vittime, ogni anno.
«Il consiglio che do’ – conclude Colla – è di avere una dieta sana e varia e di fare attività fisica. Anche semplicemente camminare aiuta la digestione, evita i problemi di stipsi e migliora l’ossigenazione. E per quanto riguarda la prevenzione e la diagnosi precoce, una visita per chi ha superato i cinquant’anni anni, con ecografia ed analisi del sangue occulto nelle feci, consente di effettuare una prima significativa scrematura».