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COVID-19 La Parola all’Infettivologo

Prof. Giacomo Magnani

Infettivologo presso MEDI SALUSER

Già Direttore Dipartimento Malattie Infettive Arcispedale S.Maria Nuova di Reggio Emilia

 

  1. Che cos’è un coronavirus?

I Coronavirus (CoV) sono una numerosa famiglia di virus, identificati a metà degli anni ’60, in grado di infettare in modo specifico l’uomo ed alcuni animali (inclusi uccelli e mammiferi). Nell’uomo causano manifestazioni respiratorie generalmente di lieve entità, come il comune raffreddore ed in rari casi infezioni severe delle vie respiratorie inferiori, come la polmonite.

Nell’ultimo decennio, alcuni ceppi di coronavirus di origine animale sono riusciti a fare un salto di specie e si sono adattati rapidamente all’uomo, dando origine a focolai epidemici mondiali, caratterizzati da manifestazioni polmonari severe, come la Severe Acute Respiratory Syndrome (SARS) nel 2003, la Middle East Respiratory Syndrome (MERS) nel 2012 e recentemente la Coronavirus Disease-19 (COVID-19) originata nel dicembre 2019 nella provincia dell’Hubei in Cina.

  1. Che cos’è il nuovo coronavirus denominato SARS-COV-2?

E’ il nuovo ceppo di coronavirus, mai identificato in precedenza nell’uomo, prima di essere segnalato nel dicembre 2019, nella città di Wuhan in Cina, che per la stretta correlazione genetica e le manifestazioni polmonari simili del virus della SARS 2003 è stato denominato SARS-CoV-2 (“Sindrome respiratoria acuta grave coronavirus 2”). La malattia provocata dal SARS-COV-2 è stata definita “COVID-19” (dove “CO” sta per corona, “VI” per virus, “D” per disease e “19” indica l’anno in cui si è manifestata).

  1. Il nuovo coronavirus è lo stesso della SARS?

No. Il nuovo coronavirus che causa la COVID-19 ed il virus della SARS 2003 sono diversi, anche se affini geneticamente. Inoltre la COVID-19 rispetto alla SARS 2003 ha una minore mortalità (2.9% vs 10%), ma è molto più contagiosa. Il numero di nuovi casi di infezione prodotta da una persona infetta nel periodo di contagiosità, in una popolazione interamente suscettibile sono stimati di 3.8 vs 2.  Dal 2003 non sono più stati osservati focolai epidemici di SARS nel mondo.

  1. Perchè è comparso questo nuovo coronavirus?

La comparsa di nuovi virus patogeni per l’uomo, precedentemente circolanti solo nel mondo animale, è un fenomeno ampiamente conosciuto (chiamato spillover o salto di specie) e si pensa che possa essere alla base dell’emersione del SARS-CoV-2. Al momento la comunità scientifica sta cercando di identificare la fonte animale di questo nuovo coronavirus. L’ipotesi più verosimile è che il serbatoio animale sia costituito da alcune specie di pipistrelli presenti in Cina, mentre non è noto l’ospite intermedio in cui si sarebbe adattato il virus prima di infettare l’uomo.

  1. Come si trasmette il nuovo coronavirus?

La trasmissione è esclusivamente interumana. Le persone acquisiscono il nuovo coronavirus da altre persone infette. La via principale di trasmissione è costituita dalle goccioline del respiro (“droplets”) emesse con il parlare, tossire e starnutire. Dal momento che la distanza raggiunta dalle droplets non supera 1 metro, è importante mantenere questa distanza con una persona che presenta febbre o sintomi respiratori acuti. Le droplets infette possono anche depositarsi su oggetti e superfici inerti, dove il nuovo coronavirus può rimanere vitale da diverse ore ad alcuni giorni. Una persona che tocchi tali oggetti o superfici o abbia un contatto diretto con un soggetto infetto (ad es. stretta di mano) e porta successivamente le mani (non ancora lavate) agli occhi, al naso ed alla bocca può infettarsi. Per cui è importante lavarsi le mani frequentemente, comunque dopo ogni contatto a rischio, con acqua e sapone antisettico per almeno 60 sec. o frizionarle con soluzioni alcoliche per 30 sec.

  1. Quanto persiste su oggetti e superfici inanimate il nuovo coronavirus

Non è certo per quanto tempo il nuovo coronavirus sopravviva sulle superfici, ma sembra comportarsi come altri coronavirus. Gli studi suggeriscono che i coronavirus (comprese le informazioni preliminari sul SARS-COV-19) possono persistere sulla superficie per alcune ore o fino a diversi giorni, a seconda delle diverse condizioni (ad es. tipo di superficie, temperatura o umidità dell’ambiente). Se si ritiene che una superficie possa essere contaminata, va pulita con un disinfettante a base di cloro ed alcol per uccidere il virus, facendo attenzione a non contaminarsi. Durante la pulizia vanno indossati eventualmente dei guanti, avendo cura di non toccarsi naso, bocca ed occhi.  Al termine dell’operazione, vanno lavate le mani con acqua e sapone o soluzione alcolica. Per gli operatori del settore, oltre all’uso dei guanti, può essere indicato indossare una mascherina idrorepellente. Guanti e mascherina, immediatamente dopo l’uso, vanno gettati in un contenitore chiuso, avendo cura, come già detto, di rilavarsi le mani

  1. E’ necessario mettersi una mascherina per proteggersi?

La mascherina, di norma, dovrebbe essere idrorepellente e va indossata solo se il soggetto è infetto o ha sintomi respiratori acuti (specialmente febbre e tosse) o si prende cura di qualcuno che potrebbe avere una infezione da nuovo coronavirus. La maschera monouso può essere utilizzata una sola volta. Se il soggetto non è malato o non si prende cura di qualcuno che lo sia, allora sta sprecando una maschera. C’è una carenza mondiale di maschere, quindi l’OMS esorta le persone a usare saggiamente le maschere.

Il modo più efficace di proteggere se stessi e gli altri dal nuovo coronavirus è quello di lavarsi frequentemente le mani, ed, in caso di tosse o starnuto, coprirsi la bocca ed il naso con il gomito flesso oppure usare un fazzoletto usa e getta, nonchè mantenere una distanza di almeno 1 metro dalle persone che tossiscono o starnutiscono.

  1. Come indossare, usare, togliere ed eliminare la mascherina

Come sottolineato al punto 6, la mascherina deve essere utilizzata solo dagli operatori sanitari, da chi si prende cura di persone infette, e da chi ha segni di infezione delle vie respiratorie (in particolare tosse e febbre).

Come indossare la mascherina:

  • Disinfettate le mani con un detergente a base di alcool o con sapone e acqua prima di toccare la mascherina.
  • Ispezionare la mascherina per valutare l’eventuale presenza di lacerazioni o buchi.
  • Assicurarsi che il lato corretto della maschera sia rivolto verso l’esterno (generalmente il lato colorato).
  • Appoggiare la maschera sul viso. Stringere la striscia di metallo o il bordo rigido superiore della maschera in modo che si adatti alla forma del naso.
  • Abbassare il fondo della maschera in modo che copra la bocca e il mento.

Come rimuovere ed eliminare la mascherina:

  • Rimuovere gli occhielli elastici da dietro le orecchie, mantenendo la maschera lontano dal viso e dai vestiti, per evitare di toccare le superfici potenzialmente contaminate della maschera.
  • Gettare la maschera in un contenitore chiuso immediatamente dopo l’uso.
  • Effettuare l’igiene delle mani, dopo aver toccato o gettato la maschera, con acqua e sapone antisettico o soluzione alcolica.
  1. Una persona asintomatica infetta può trasmettere ill nuovo coronavirus?

Si, ma il rischio è basso. La a concentrazione di virus nelle secrezioni respiratorie dei soggetti asintomatici è marcatamente inferiore a quella presenti nei secreti delle persone con malattia pienamente espressa. Il rischio di prendersi l’infezione da un soggetto asintomatico è pertanto bassa. Tuttavia, molte persone infettate dal nuovo coronavirus hanno sintomi molto lievi, spesso clinicamente non ben identificabili, specie nelle fasi iniziali della malattia.  E’ pertanto possibile acquisire l’infezione anche da qualcuno senza apparenti sintomi o con sintomi simili ad un lieve raffreddore e che non si sente male.

  1. Gli animali domestici possono trasmettere il nuovo coronavirus?

No. Non vi è alcuna evidenza che gli animali da compagnia, quali cani e gatti, o altri animali domestici, possano contrarre l’infezione o possano diffonderla.

  1. Il cibo può essere veicolo di contagio?

No. Normalmente le malattie respiratorie non si tramettono con gli alimenti, che comunque devono essere manipolati rispettando le buone pratiche igieniche ed evitando il contatto fra alimenti crudi e cotti.

  1. E’ sicuro ricevere pacchi o merci da zone dove sia originata o attiva l’epidemia?

Si, è sicuro. L’OMS ha dichiarato che le persone che ricevono pacchi non sono a rischio di contrarre il nuovo Coronavirus, perché non è in grado di sopravvivere a lungo sulle superfici.

  1. Misure fondamentali di prevenzione
  • Lavarsi spesso le mani
  • Evitare il contatto ravvicinato con persone che soffrono di infezioni respiratorie acute
  • Non toccarsi naso, bocca ed occhi con le mani
  • Coprire bocca e naso se si starnutisce o si tossisce
  • Pulire le superfici con disinfettanti a base di cloro o alcol
  • Usare la mascherina solo si si è un operatore sanitario, si assistono persone malate, si sospetta di essere malati.

Nelle zone in cui è in atto l’epidemia è raccomandato di non uscire dalla propria abitazione, al di fuori dei casi di stretta necessità, e di evitare luoghi affollati, nei quali non sia possibile mantenere la distanza di sicurezza interpersonale di almeno 1 metro, soprattutto ai seguenti soggetti:

  • persone anziane
  • persone affette da patologie croniche
  • persone con multimorbilità
  • persone che abbiano stati di immunodepressione congenita o acquisita.
  1. Quali sono i sintomi della malattia da nuovo coronavirus

I sintomi più comuni della malattia da nuovo coronavirus (COVID-19) sono febbre, stanchezza e tosse secca. Alcuni pazienti possono presentare dolori muscolari, congestione e scolo nasale, mal di gola o diarrea. Questi sintomi sono generalmente lievi e iniziano gradualmente. Alcune persone si infettano ma non sviluppano alcun sintomo e non si sentono male. Circa l’80% delle persone guarisce dalla malattia senza bisogno di cure speciali. Circa il 10-12% delle persone che si infettano con il nuovo coronavirus si ammala gravemente e sviluppa difficoltà respiratorie tanto da richiedere l’invio in terapia intensiva.

Le persone anziane e quelle con problemi medici sottostanti come ipertensione, problemi cardiaci o diabete, hanno maggiori probabilità di sviluppare malattie gravi.  Mentre i soggetti giovani ed in particolare i bambini non sembrano sviluppare quadri severi, tali da richiedere il ricorso a cure mediche. Il tasso di mortalità è al momento circa del 2.9%, molto più alto tuttavia nelle persone anziane.

  1. Quanto dura il periodo di incubazione dell’infezione?

Il periodo di incubazione rappresenta il periodo di tempo che intercorre fra il contagio e lo sviluppo dei sintomi clinici. Si stima che vari fra 2 e 14 giorni, con una media di 5 giorni.

  1. Come è possibile diagnosticare la presenza del nuovo coronavirus?

Mediante tampone rino-faringeo, effettuato da personale sanitario ospedaliero o dei servizi di Igiene Pubblica delle AUSL, che verrà inviato ai Laboratori di riferimento regionali e/o nazionali. L’identificazione del virus sui tamponi avviene mediante tecniche di biologia molecolare (Real PCR), seguendo protocolli raccomandati dall’OMS.

  1. Chi deve sottoporsi al test diagnostico mediante tampone naso-faringeo?

Le indicazioni emanate dal Ministero della Salute, basate sulle evidenze scientifiche finora disponibili, raccomandano l’esecuzione del tampone rino-faringeo solo nei casi sintomatici (ILI=sindrome simil-influenzale, ARDS= sindrome da distress respiratorio, SARI= infezione respiratoria acuta grave) con criterio epidemiologico, riferito a soggiorno in aree epidemiche o al contatto con soggetti, con accertata infezione da nuovo coronavirus, nei 14 giorni precedenti la comparsa dei sintomi.

  1. E’ possibile sottoporsi privatamente al test diagnostico per il nuovo coronavirus?

No. Non esistono al momento kit commerciali per la diagnosi microbiologica di infezione da nuovo coronavirus. I test vengono effettuati esclusivamente nei laboratori di riferimento Regionale.

  1. Che cosa fare in caso di sintomi influenzali e soggiorno in area a rischio o sospetto contatto stretto e prolungato con un malato con infezione da nuovo coronavirus, nei 14 giorni precedenti?

Si raccomanda di non recarsi nei pronto soccorso, ma di chiamare al telefono il proprio medico di famiglia o il pediatra di libera scelta. Oppure di chiamare il Dipartimento di Sanità Pubblica dell’AUSL di Parma tutti i giorni dalle ore 8.00 alle ore 20.00. E’ possibile contattare anche il numero verde della Regione Emilia Romagna: 800 033 033 o di altra Regione di residenza numero verde o il numero verde 1500 del Ministero della Salute per informazioni e richieste. Utilizzare i numeri di emergenza 112/118 soltanto se strettamente necessario.

20. Gli antibiotici sono efficaci nel prevenire e nel trattare il nuovo coronavirus

No. Gli antibiotici non sono attivi contro i virus, funzionano solo su infezioni batteriche. COVID-19 è causato da un virus, quindi gli antibiotici non funzionano. Gli antibiotici non devono essere usati come mezzo di prevenzione o trattamento di COVID-19. Dovrebbero essere usati solo come indicato da un medico per il trattamento di una eventuale infezione batterica che si sovrapponga a quella del coronavirus.

  1. Esiste un vaccino o un trattamento farmacologico per il nuovo coronavirus?

No. Essendo una malattia nuova, non esiste ancora un vaccino e, per realizzarne uno ad hoc, i tempi possono essere anche relativamente lunghi (si stima 12-18 mesi). Non esiste neppure un trattamento farmacologico specifico. Vengono utilizzati attualmente, nelle forme più gravi, combinazioni di farmaci (lopinavir/ritonavir, clorochina, idrossiclorochina, remdesevir) già sperimentati in altre patologie. La terapia di supporto (ad es. rianimatoria), grazie alla quale guarisce la maggior parte dei pazienti ricoverati, rimane attualmente l’unico presidio efficace.

22. Indicazione per chi viaggia all’estero 

Chi viaggia all’estero può trovare utili informazioni nel sito Viaggiare sicuri del Ministero degli Affari Esteri. Per tutte le persone che rientrano dai viaggi dalle zone a rischio negli ultimi 14 giorni c’è obbligo di isolamento domiciliare fiduciario e di comunicazione al Dipartimento di prevenzione della propria ASL Dipartimento di Sanità Pubblica dell’AUSL di Parma al numero 3371686819/ 3396860645 attivo tutti i giorni dalle ore 8.00 alle ore 20.00. Vedi anche la sezione Viaggi.

  1. Dove posso trovare altre informazioni e numeri utili

Informazioni sull’andamento dell’epidemia sono disponibili sul sito dell’OMS e sul sito del ministero  e sul sito Epicentro dell’Istituto Superiore di Sanità – Epicentro.

Il Ministero della Salute ha realizzato un sito dedicato al nuovo coronavirus: www.salute.gov.it/nuovocoronavirus.

Le informazioni utili per le Istituzioni scolastiche, le Università, le Istituzioni dell’Alta formazione Artistica, Musicale e Coreutica sul Coronavirus si possono trovare nella pagina dedicata del Ministero dell’Università e Ricerca e del Ministero dell’Istruzione.

I dati sull’andamento dell’epidemia sono resi noti alle 18 di ogni giorno dalla Protezione Civile e pubblicati anche nelle pagine dedicate Situazione in Italia  e Situazione nel mondo del sito del Ministero.