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OPEN DAY Dermatologico 16 Giugno 2016

 

ARRIVA L’ESTATE
PROTEGGIAMO LA PELLE e CONTROLLIAMO I NEVI dei nostri BIMBI

L’incidenza del melanoma in Italia è in aumento e attualmente si aggira attorno ai 15 casi/100.000 abitanti/anno.
Il melanoma è la neoplasia cutanea più aggressiva e gravata da una mortalità elevata se non viene identificata in tempo utile. Ancora oggi dunque la migliore arma è rappresentata dalla prevenzione.
La prevenzione secondaria si attua mediante il controllo dei nevi e l’eventuale mappatura, mentre la prevenzione primaria è rappresentata dall’assunzione di comportamenti e stili di vita adeguati al fine di proteggere la nostra pelle.
I nostri bambini sono i soggetti migliori a recepire e mettere in pratica i più sani stili di vita, aiutati in tutto questo da una famiglia attenta e puntuale.
Oggi vogliamo darvi la possibilità di discutere con un dermatologo come meglio mettere in pratica tutto questo e a quali lesioni dare più importanza quando vi preoccupate della salute di vostro figlio.

Clicca sull’immagine sottostante per accedere al sito Unità Polispecialistica Pediatrica Medi Saluser:

 

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A Parma il progetto Medici Monzino nella tua Città

Si avvia la collaborazione tra il centro Medi Saluser di Parma e gli specialisti del Centro Cardiologico Monzino per portare l’esperienza e la qualità del Monzino nella prevenzione, diagnosi e cura nel territorio nazionale a tutti coloro che lo desiderano.

I medici Monzino che visiteranno nel Centro Medi Saluser a Parma sono:

Gaetano Fassini – Aritmologia

Samer Kassem – Cardiochirurgia

Giovanni Teruzzi – Cardiologia Interventistica

Per tenerti aggiornato sulle novità del centro Monzino, clicca qui.

 

Scarica la locandina

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Nuovo Pacchetto Prevenzione Tiroide

 

Il centro Medi Saluser presenta ai suoi pazienti il nuovo pacchetto Prevenzione Tiroide.

L’endocrinologia è quella branca specialistica della medicina che studia e cura le patologie legate agli ormoni, alle ghiandole che li producono, e al metabolismo.

Tra queste patologie, le più note e diffuse sono legate ad alterazioni della ghiandola tiroidea, ghiandola che sovrintende la produzione di ormoni iodati, indispensabili alla vita, la cui carenza o il cui eccesso é causa di particolari quadri clinici di iper o ipotiroidismo; l’esame di base per stabilire se la nostra tiroide funziona correttamente o meno è il TSH reflex, che mediante un prelievo di sangue permette di valutare la funzionalità della ghiandola tiroidea . Tuttavia anche una ghiandola perfettamente funzionante può necessitare delle cure dell’endocrinologo, in quanto si possono riscontrare, e ciò è ancora più frequente nel sesso femminile e nella nostra area geografica, per la presenza di noduli tiroidei i quali devono essere studiati in maniera attenta.

Per saperne di più vai al Pacchetto Prevenzione Tiroide. Clicca qui

 

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Patologia della cuffia dei rotatori

Patologia della cuffia dei rotatori
Michele Verdano, specialista in chirurgia della spalla, utilizza una tecnica innovativa: la sutura transossea

Esiste una nuova tecnica per curare le rotture dei tendini della cuffia dei rotatori che consente una guarigione più rapida. A utilizzarla con successo è Michele Verdano, ortopedico dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma, specialista in chirurgia della spalla, in forza al Medi Saluser.
«Parlando di spalla, le patologie della cuffia dei rotatori sono fra le più frequenti – spiega Verdano – si tratta di problemi tendinei, spesso invalidanti che causano molto dolore anche notturno.
È una patologia piuttosto comune che interessa tantissime persone e che, con questa metodo innovativo, si può risolvere più velocemente e con minori disagi».

Quando la lesione ai tendini della cuffia dei rotatori rende indispensabile l’intervento, si ricorre all’artroscopia. Quest’ultima consente di accedere all’articolazione praticando piccole incisioni sulla cute, attraverso cui vengono poi inseriti gli strumenti per ricostruire i tendini e le strutture capsulo-legamentose.

L’intervento chirurgico classico, consiste nel ricollegare il tendine alla testa dell’omero (osso del braccio) e fissarlo all’osso in genere con l’utilizzo di microviti (ancore) in titanio, nel caso della tecnica utilizzata dal dottor Verdano, unico a Parma a operare con questo procedimento, viene effettuata una sutura transossea che dà, fra l’altro, una stabilità maggiore.

«Dopo l’intervento – spiega Michele Verdano – il paziente dovrà indossare un tutore per due o tre settimane per poi effettuare un programma riabilitativo con l’aiuto del fisioterapista. La riabilitazione varia dai 3 o 6 mesi, dopo la quale si può ritornare alle normali attività, comprese attività sportive intense o lavoro pesante. Rispetto all’intervento chirurgico tradizionale – conclude Verdano – questo tipo di tecnica rende l’impianto più stabile e i tempi di degenza e di recupero si abbassano».

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Contraccettivo ormonale sottocutaneo

Nuovo contraccettivo ormonale sottocutaneo che assicura la copertura da gravidanze per 3 anni, eliminando il rischio di “dimenticanza” della pillola.

Cos’è

E’ un bastoncino morbido e flessibile realizzato con una speciale plastica denominata etil-vinil-acetato, che contiene il principio attivo, l’ormone progestinico chiamato etonogestrel.

Come

Viene inserito in sottocute nella parte interna del braccio attraverso l’utilizzo di un applicatore monouso, dopo aver eseguito un blando anestetico locale.

Il bastoncino, dalle dimensioni contenute di 4 cm di lunghezza per 2 mm di larghezza, oltre ad essere visibile da un semplice ecografia, è radio-opaco: contiene una piccola quantità di solfato di bario, sostanza atossica che permette la localizzazione dell’impianto attraverso una radiografia, una TAC o una Risonanza Magnetica, nei rarissimi casi in cui non fosse più palpabile attraverso la cute.

E’ di fondamentale importanza che la procedura di inserimento sia eseguita da un ginecologo “certificato”, ovvero che abbia seguito un apposito addestramento all’inserimento, posizionamento e successiva rimozione.

Quando

E’ compatibile con l’allattamento e può essere inserito dopo il parto, dopo l’interruzione di gravidanza e durante il periodo mestruale.

Può essere inoltre utilizzato dalle donne che, per vari motivi, non possono assumere la pillola “classica” e non possono utilizzare estrogeni.


Specialista
D.ssa Graziella Lopopolo – Specialista in Ginecologia ed Ostetrica

 

 

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